vi lascio con il secondo capitolo perchè poi dovrete aspettare due settimane!!! Spero vi piaccia! Bacetti e buonanotte
CAPITOLO DUE
HORIZONTS - ORIZZONTI- Voglio tornare a cavallo - Il tono di Renesmee tradiva una certa emozione. - Voglio ricominciare...daccapo...voglio ricominciare a montare! -
Lo sguardo di suo padre era puntato nei suoi occhi, penetrante come una lama. Quello di sua madre era perso in un punto vuoto, appena oltre le spalle di sua figlia.
Tutto era cominciato quel pomeriggio, quando suo padre l'aveva vista, per l'ennesima volta, chiudersi in camera, afferrando stancamente il telecomando della piccola televisione che aveva appesa al muro e si era buttata di peso sul letto. Lui aveva atteso qualche secondo, poi aveva bussato alla porta. Non udendo risposta, era entrato piano, nella cameretta semibuia e silenziosa. Sulle mensole che correvano lungo le pareti, Albert scorse i contorni morbidi dei vecchi peluche della figlia, che l'avevano accompagnata per tanti anni, passando da leali compagni d'avventura a semplici soprammobili polverosi, colmi di ricordi. Soffermandosi su di loro soltanto pochi secondi, si sedette sul letto di Renesmee. A quel punto aveva cominciato a parlare.
- Ascoltami, Nessie, non puoi continuare a fare cosi.-
Non udendo risposta, aveva proseguito.
- Per tutta l'estate non hai fatto altro che leggere, stare al computer o vedere la tv. Mai una volta che fossi uscita, a giro per il centro o in piscina. Hai quasi quattordici anni, ormai. E' la tua età. Esci, svagati. Non risolverai niente stando per ore chiusa al buio rimuginando sui tuoi problemi!-
A quel punto, Renesmee non aveva resistito più.
- E con chi dovrei uscire secondo te, eh? Dovrei passare tutto il giorno fuori, facendoti credere che mi piaccia questa vita? Non è colpa mia se mi avete trascinata in questo schifo di posto! E colpa tua, solo tua e di mamma! -
L'aveva cacciato via, e suo padre se n'era andato quasi subito, senza obiettare e senza guardarla negli occhi. L'aveva lasciata da sola, nella sua camera, con le sue lacrime che avevano cominciato a scendere, inesorabili. Si era buttata di nuovo sul letto, lasciando che i ricordi della sua infanzia la sopraffacessero. Ricordi di quando era una bambina, una bambina piccola ma felice, con due genitori che l'amavano e la ricoprivano di attenzioni, degli amici simpatici che le volevano bene e...l'equitazione. La sua più grande passione. La sua fonte di vita. Senza riflettere, Nessie era scesa dal letto e, d'impulso, era andata in cucina, dove i suoi genitori stavano discutendo a voce bassissima. E, d'impulso, gliel'aveva detto. "Voglio tornare a cavallo".
La ragazza sostenne coraggiosamente lo sguardo impenetrabile del padre e abbassò gli occhi solo per un istante. Nessuno dei tre fiatò per alcuni, lunghissimi secondi che a Nessie parvero ore, poi, finalmente, qualcuno, suo padre, si decise a parlare.
- Nessie, sai che....insomma, tu non monti in sella, da quando...è successo...l'incidente, con Alexa...-
Nessie degluti, emise un lungo sospiro, poi disse - Lo so. E' per questo che voglio riprovarci. Io...ho bisogno di stare con i cavalli. Da quando Alexa se n'è andata, da quando io me ne sono andata, abbandonando i cavalli, è cambiato tutto. Ho sempre pensato che cosi facendo avremi messo a tacere le mie sofferenze ma mi sbagliavo. Le alimentavo e basta. Non voglio più soffrire. Non più. Voglio solo fare quello per cui sono nata.
E fu in quel pomeriggio di inizio agosto, che Nessie vide l' orizzonte, dopo tanto tempo. davanti ai suoi, occhi. Il suo cuore ricominciò a battere vivo, forte quando, quasi inconsapevolmente, quasi con il tono di un bambino che si è appena tolto un peso dal petto, suo padre disse di sì.